La reazione del governo israeliano non ha avuto misura all’attacco organizzato il 7 ottobre 2023 dalla resistenza palestinese e rivendicato da Hamas: è stata feroce, devastante.
Più di 150 mila vittime, dirette ed indirette, quasi due milioni di persone costrette alla fuga, un crimine di guerra e contro l’umanità perpetrato affamando la popolazione perché tale è considerato secondo lo Statuto della Corte penale internazionale; una tragedia che porta con sé il marchio della volontà di annientamento e genocidio del popolo di Gaza.
Eppure, di fronte a questo orrore, i governi europei sono rimasti inerti. Hanno assistito, quasi paralizzati, mentre il diritto veniva stracciato e l’umanità umiliata.
Ben poco è stato fatto, soprattutto a livello comunitario, per contrastare la sistematica azione di genocidio.
In questo deserto di iniziative, la Global Sumud Flotilla non è l’avventura irresponsabile di qualche esaltato: è un gesto di coraggio e di dignità, un atto di enorme valore politico che possiede un autentico valore.
È già riuscita a scuotere le coscienze, a sensibilizzare l’opinione pubblica. La missione della Global Sumud Flotilla rientra nella cornice umanitaria delle Convenzioni di Ginevra e nel quadro della libertà di navigazione sancita dalla Convenzione Onu sul diritto del mare.
La perseveranza degli equipaggi della Global Sumud Flotilla è allora un segno prezioso:
ricorda al mondo che non possiamo abituarci all’orrore che si perpetra da oltre 70 anni ai danni del Popolo Palestinese, che le atrocità a cui assistiamo sono inconciliabili con il diritto di pace, nato dal sacrificio di milioni di vittime nelle due guerre mondiali.
Chi accusa la Global Sumud Flotilla di voler violare il blocco marittimo dimostra la volontà di ignorare la realtà: i grandi testi fondativi del diritto internazionale sono stati ignorati, calpestati, vilipesi per anni, e il conflitto di Gaza li ha ridotti in polvere.
Quel diritto è stato edificato sul sangue e sul lavoro di generazioni intere, con il contributo decisivo delle organizzazioni sindacali. È necessario che l’Unione Europea e i governi ritrovino il coraggio di ristabilire la piena vigenza del diritto di pace. È questo segnale che non solo Global Sumud Flotilla ma tutti i lavoratori italiani attendono.
L’aggressione armata avvenuta il 1.10.2025, contro navi civili che trasportavano cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema: un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza dei lavoratori e dei volontari imbarcati.
Si rimanda al volantino in allegato
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